Imballaggi di plastica ossia SOLO quei manufatti in plastica che servono a contenere proteggere, conservare, trasportare merci e prodotti, alimentari e non
CONTENITORE BIANCO - MULTIMATERIALE

BOTTIGLIE IN PLASTICA

FLACONI E CONTENITORI IN PLASTICA

CONFEZIONI E CONTENITORI PER ALIMENTI

VASCHETTE E BARATTOLI PER ALIMENTI

RETI PER FRUTTA E VERDURA

PIATTI E BICCHIERI MONOUSO

SHOPPER E SACCHETTI, BUSTE E SACCHI

CASSETTE PER BEVANDE

COSA CONFERIRE

COSA NON CONFERIRE
ISTRUZIONI PER UNA BUONA RACCOLTA DIFFERENZIATA

PET delle bottiglie

polietilene (PE) a densità bassa (LPE), o alta (HDPE) dei flaconi

polipropilene (PP)

polistirolo (PS, se espanso EPS)

La raccolta degli imballaggi in plastica nasce come raccolta dei soli contenitori per liquidi (bottiglie in PET e flaconi in HDPE), ma ormai da molti anni è estesa a tutte le tipologie di imballaggi in plastica, che sono diversissimi tra di loro per tipologia, forma, dimensione, utilizzo.
Tutti gli imballaggi devono essere comunque conferiti svuotati (anche se non lavati), soprattutto se hanno contenuto alimenti putrescibili o sostanze pericolose.
N.B. Imballaggi in biopolimero compostabile (gli shoppers bio, tuttavia, è meglio usarli per fare la raccolta differenziata della frazione umida)
IL CICLO DELLA PLASTICA
Il riciclo della plastica nasce in Italia, paese povero di materie prime e soprattutto di petrolio, fin dagli anni ’60 del secolo scorso, indirizzato però verso i soli scarti industriali.
Grazie a questa partenza precoce, l’Italia diviene ed è tuttora leader mondiale delle tecnologie per il riciclo. La filiera della plastica è una “filiera aperta”, ossia la plastica raccolta e avviata a riciclo non torna ad alimentare gli stabilimenti petrolchimici che producono plastica “vergine” dai derivati del petrolio, ma tramite processi puramente meccanici viene trasformata in nuova materia.
Poiché la plastica si produce dal petrolio, il suo riciclo permette in primo luogo di risparmiare questa importante risorsa non rinnovabile e la cui estrazione produce importanti impatti ambientali.
Dal 1998 al 2012, il riciclo degli imballaggi in plastica in Italia ha permesso di risparmiare oltre 30 milioni di barili di greggio, ossia il consumo medio di circa 4 milioni di autovetture in un anno. Il solo sistema consortile gestito da COREPLA ha prodotto un risparmio di quasi 14 milioni di barili.
CHE COSA DIVENTA
La plastica riciclata in genere non permette tutte le prestazioni della plastica “vergine”, per cui i suoi campi di applicazione sono più ristretti, e restano comunque di fatto determinati dal polimero originario utilizzato.
La plastica riciclata può essere presente in percentuali variabili in moltissimi oggetti d’uso comune senza che la sua presenza sia neppure dichiarata, mentre alcune applicazioni sono strettamente industriali e quindi assai poco percepibili dal comune cittadino.
Di seguito un elenco indicativo e non esaustivo di applicazioni correnti in cui l’utilizzo di plastica riciclata è acclarato e manifestato.