CONTENITORE GIALLO

CARTA GRAFICA
(giornali, riviste, libri, opuscoli, depliant)

QUADERNI USATI, FOGLI, FOTOCOPIE

IMBALLI E SCATOLONI
IN CARTONE ONDULATO E CARTONCINO

COSA CONFERIRE

COSA NON CONFERIRE
ISTRUZIONI PER UNA BUONA RACCOLTA DIFFERENZIATA

PER FARE UNA BUONA RACCOLTA DIFFERENZIATA:
- Selezionare correttamente carta e cartone togliendo nastri adesivi, punti metallici e altri materiali non cellulosici (ad es. il sacchetto di plastica trasparente che avvolge le riviste)
- Appiattire le scatole e comprimere, stracciare gli scatoloni per ridurre l’ingombro
- Non abbandonare MAI carta e cartone fuori dai contenitori, anche se pieni
- Non buttare la carta insieme al sacchetto di plastica usato per trasportarla fino al contenitore
NB I contenitori Tetra Pak per bevande (succhi di frutta, latte, vino ecc.) e alimenti (salsa di pomodoro, legumi, ecc…) vanno invece nella raccolta “multimateriale leggero” con plastica, alluminio, acciaio e banda stagnata.
La raccolta differenziata di carta e cartone presenta due “canali” molto ben individuati: quello che parte dalle famiglie, che conferiscono in genere imballaggi di piccole dimensioni in cartoncino (sacchetti, scatole, astucci) e, saltuariamente, anche scatole più grandi in cartone ondulato, ma che si alimenta per una quota molto significativa di “carta grafica” (giornali, riviste, stampati pubblicitari, ecc.), conferibile insieme agli imballaggi come “frazione merceologica similare”, e quello specializzato per le attività commerciali, artigianali ed industriali, dove invece sono gli scatoloni in cartone ondulato a rappresentare l’elemento dominante.
Quella della carta e del cartone è una filiera cosiddetta “chiusa”, ossia il produttore (la cartiera) coincide anche con chi effettua il riciclo.
IL CICLO DELLA CARTA

La materia prima base della carta é la cellulosa, ricavata per lo più dallo sfruttamento forestale, che rappresenta quasi l’80% in peso del prodotto cartaceo finale.
Seppure oggi l’industria cartaria utilizzi pressoché esclusivamente foreste “programmate”, quindi create specificamente per alimentare l’industria, per produrre una tonnellata di pasta di cellulosa servono poco meno di 4 m3 di legname.
L’industria italiana del riciclo degli imballaggi, grazie al macero da raccolta differenziata, ha evitato tra il 1998 e il 2012 il consumo di 32 milioni di tonnellate di cellulosa.
Questo significa che 300 milioni di alberi non sono stati abbattuti: equivalgono a circa 200 mila ettari di bosco, più dell’intera superficie boschiva della Puglia.